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Abruzzesi “in rosso”, Cgia Mestre: “È allarme usura”

Le famiglie più indebitate sono quelle del Pescarese

Continua a crescere il debito delle famiglie abruzzesi, tra inflazione, pandemia e nelle ultime settimane anche la guerra scoppiata in Ucraina a seguito dell’invasione russa. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre, associazione artigiani e piccole Imprese che ha diffuso nei giorni scorsi i nuovi dati elaborati dall’Ufficio studi: al 31 dicembre 2021 il debito in Abruzzo ammonta a 16.855 euro a famiglia, con qualche differenza a livello provinciale, registrando complessivamente una crescita dell’1,5% rispetto al 2019.

A preoccupare la Cgia, “non è tanto ciò che si è in grado di misurare, ma quello che non si riesce nemmeno a intravedere; come per esempio il rischio usura”.

Le famiglie abruzzesi più in “rosso” sono quelle del Pescarese, seguono la provincia di Teramo, il Chietino e la provincia dell’Aquila.

L’aumento esponenziale dei prezzi, il caro carburante e quello delle bollette energetiche potrebbero peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie italiane. Segnaliamo, in particolar modo, che molti artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas – si legge nel report della Cgia – La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare e illuminare le proprie botteghe e negozi. Una situazione che per molte attività sta diventando impossibile da sostenere.

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