Uno strumento in più a difesa del Parco Sirente Velino, approvato il primo Piano Antincendio Boschivo. Il piano è stato redatto dal tecnico incaricato, il dottor Mario di Bartolo, e dal Direttore del Parco, dottor Igino Chiuchiarelli.
Lo strumento di pianificazione organizza la gestione delle emergenze legate agli incendi nella vasta area protetta, che conta ben 54mila ettari. La funzione del documento – che è ricompreso nel complessivo Piano Antincendio della Protezione civile regionale – è duplice: da un lato è finalizzato a garantire la pubblica incolumità, dall’altro ha l’esigenza di proteggere un territorio di notevole valenza ambientale, che ospita habitat protetti e per il quale, normativamente, è prevista una tutela prestabilita. “I 54mila ettari del Parco, purtroppo, negli ultimi 8 anni sono stati colpiti da ben 8 incendi – spiega il presidente del Parco Francesco D’Amore – di cui soltanto uno non doloso. Anche a fronte di questi dati, è partito prioritariamente il lavoro necessario alla redazione del Piano Antincendio, recentemente approvato”.
Il Piano Antincendio Boschivo del Parco Sirente Velino è strutturato in due parti, azioni di prevenzione diretta e di prevenzione indiretta.
Per prevenzione indiretta si intendono quegli interventi che avranno una ricaduta sull’intera area. Si parte dallo studio del territorio, mirato ad individuare e definire le aree che presentano un rischio incendio maggiore di altre. Quindi, si passa alla fase divulgativa, con cartellonistica ed opuscoli illustrativi per informare i cittadini residenti e i visitatori, creando in questo modo una coscienza nella cittadinanza e nei fruitori dell’area protetta, oltreché sensibilizzando sul rischio incendio. A lungo termine, inoltre, sono previste vere e proprie campagne informative per le comunità, con attività di educazione e sensibilizzazione rivolte alle scuole e corsi di difesa AIB per i volontari sulla corretta gestione e l’uso dei dispositivi di sicurezza.
Relativamente alle azioni di prevenzione diretta, invece, il Piano comprende: interventi selvicolturali, che agiscono sulla distribuzione e qualità dei combustibili presenti nello spazio sottoforma di biomassa; interventi infrastrutturali, che possono annoverare attività di realizzazione, ripristino e manutenzione di viabilità di servizio, viali tagliafuoco, punti di rifornimento idrico.
“Non appena ci siamo insediati – sottolinea il presidente Francesco D’Amore – abbiamo avviato l’iter per la riattivazione del Piano del Parco. Così, sono naturalmente arrivati il monitoraggio della fauna selvatica e il processo di elaborazione del Piano Antincendio boschivo.
Un lavoro cominciato dalla definizione delle priorità: cioè la messa in sicurezza dei paesi ricadenti nel territorio del Parco, la definizione delle linee tagliafuoco e l’individuazione di bacini idrici. Con queste premesse, i professionisti hanno elaborato un Piano Antincendio Boschivo in cui sono stati individuati tre punti provvisti di acqua: uno alle Piane di Campana, a Fagnano Alto, dove sarà realizzato un invaso artificiale già finanziato, un altro sulla Piana di Ovindoli e un terzo bacino nel territorio di Massa d’Albe”. È nato così il primo Piano Antincendio del Parco Sirente Velino.
Comunicato stampa