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Il “viaggio” di Lorenzo e del papà inizia da Pescara

Lorenzo Cardone, Ambasciatore del Saluto, ed il papà portano il loro messaggio “senza fretta” per far conoscere le problematiche dell’autismo agli amministratori del Centro Sud Italia. La mission è quella di far comprendere come si può affrontare positivamente questa condizione.

Ieri mattina nel Comune di Pescara l’assessore Nicoletta Di Nisio – Politiche per la disabilità, Ascolto del disagio sociale, Associazionismo sociale – ha accolto Lorenzo “Lollo” Cardone e il papà Franco.

“Lollo” è un ragazzo speciale. Il suo autismo non lo ha rinchiuso in un mondo tutto suo, ma gli ha concesso, in un modo davvero straordinario, di aprirsi anche a quello degli altri, che, in apparenza e per la sua particolare condizione, potrebbe sembrare da lui distante. La sua forza è sempre stata proprio quella di aver creduto nella bellezza di un saluto. Lui non solo ci crede, ma gli piace davvero tanto, a tal punto da aver fatto diventare questa sua convinzione il suo pensiero guida, che riporta spesso sulle magliette che indossa: “Mi piace salutare le persone… Io sono Lorenzo”.

Il viaggio di Lorenzo, un cammino di vita da vivere senza fretta.

Salutare (dal latino salutare, augurare salute) è un gesto di cortesia, affetto, ma soprattutto di rispetto verso l’altra persona. Un atto di riconoscimento che gli dà valore, una consuetudine antica, un volersi relazionare… un gesto semplice, ma non per questo scontato. Lorenzo è stato nominato “Ambasciatore del Saluto”. A lui piace davvero tanto farlo e se qualcuno non risponde al suo saluto li giustifica anche dicendo “forse sono sordi”…

Lorenzo e il padre sono al quarto “viaggio” che quest’anno parte proprio da Pescara e che interesserà altre 10 località del centro-sud e che si concluderà il 18 settembre attraverso undici tappe. Il loro primo “viaggio” risale al 2016 e poi sono seguiti gli altri. Il 2021 li porterà a Termoli, Foggia, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Potenza, Matera, Salerno e Napoli. Il 18 torneranno a Savignano dove abitano.

Si spostano solo con il treno e con i mezzi pubblici e, soprattutto #SENZAFRETTA, un modus vivendi che consente a Lorenzo di fermarsi ad ascoltare, per vivere pienamente tutto quello che ha intorno, prima di tutto le persone e le situazioni che si creano con loro. Un approccio alla vita che ognuno potrebbe fare proprio. Affrontano il “viaggio” per portare il loro messaggio “senza fretta” per far conoscere le problematiche dell’autismo agli Amministratori e alle comunità locali e far comprendere come si può affrontare positivamente questa condizione.

“Il mio viaggio ha una finalità – ha scritto Lorenzo – che è quella di educare la nostra società ad abbattere barriere e steccati, aiutando i ragazzi speciali a sentirsi amati. Perché l’Autismo non sia una prigione ma una autentica occasione per conoscere, da questi ragazzi speciali, i loro mondi straordinari, fatti di un tempo senza tempo, dove non si rispetta l’etichetta e vissuto #SENZAFRETTA”.

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