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Lirica della scrittrice Oddi per la Giornata Internazionale dei Rom

La scrittrice invita alla fratellanza e alla solidarietà

“Ficus” una lirica della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi per la Giornata Internazionale dei Rom.

La Giornata internazionale dei Rom è una ricorrenza annuale per celebrare la cultura rom e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle criticità legate ai percorsi scolastici e formativi e all’accesso ai servizi socio-sanitari soprattutto di coloro che vivono ancora, nell’incertezza dello status giuridico, in condizioni di estrema marginalità. Laddove la condizione di disagio sociale e abitativo ostacola l’accesso ai diritti sociali la conoscenza della loro cultura facilita i processi di inclusione ed integrazione.

La scrittrice Maria Assunta Oddi in questa lirica, premiata nel Concorso Internazionale organizzato dall’’Associazione “Them Romano” di Lanciano col patrocinio della Regione Abruzzo, invita alla fratellanza e alla solidarietà.

FICUS

La mia casa segreta all’ombra dell’albero del fico

è varco temporale sul deserto del mondo

gioia incommensurabile al respiro del vento.

Quanti fiori dell’albero sacro seccarono prima

Che conoscessi la loro inedita bellezza!

Quanti frutti dai rami pendenti non colti

Caddero sanguinanti nel fango inquieto

Tra ombre nere come la morte al di là della porta!

Finché per smisurato orgoglio attenderà

La stagione della rinascita il suo svettare

Sopra gli usci aperti come scrigni di lacrime

Sarà verde splendore di teneri germogli.

Desideroso del miele suo strappato all’amaro dolore

Come ape succhierò dal guscio della buccia

L’estasi della carne presagio della terra a me promessa.

In quel luogo che è detto Paradiso condurrò

Gli affetti miei più cari e lascerò che le donne

Nascoste dalle aulenti fronde porgano il seno

Ai bimbi assettati come capretti di libertà e pace.

Al bianco latte della tua linfa, unirà il mio popolo

I tuoi con i suoi teneri virgulti sognando l’eterno.

Come la corteccia tua levigata dal tempo resiste il mio cuore

Ai raggi cocenti del sole, all’aridità spinosa dei cactus,

ai tempestosi venti salini del mare aperto

Come onda in viaggio sui quattro punti cardinali.

Com’è vasta la saggezza di chi ti custodisce:

Oh tabernacolo divino di ogni gioia!

Tra le mie mani cullerò il tuo seme prima di lasciarlo

Cadere nella zolla fertile dell’Eden affinchè

Dalle tenaci sue radici nasca per tutti e per sempre

Dolcezza prelibata di vita nuova.

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