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No al cibo “Frankestein”, approvata mozione in Regione

Soddisfazione di Coldiretti. La raccolta firme, inaugurata appena dieci giorni fa, ha già raggiunto in Abruzzo oltre 15mila firme incassando l’adesione e il sostegno anche di personaggi della cultura, della società e della politica regionale.

Coldiretti Abruzzo esprime soddisfazione per la condivisione arrivata nelle ultime ore dalle forze politiche, al di là delle diverse ideologie, nei confronti della petizione promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition, per chiedere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia. La raccolta firme, inaugurata appena dieci giorni fa, ha già raggiunto in Abruzzo oltre 15mila firme incassando l’adesione e il sostegno anche di personaggi della cultura, della società e della politica regionale. Ieri mattina, la terza commissione del Consiglio della Regione Abruzzo, presieduta da Emiliano Di Matteo, ha approvato all’unanimità una mozione – sottoscritta da tutti i gruppi politici – a sostegno dell’iniziativa di Coldiretti contro il cibo sintetico.

Il cibo sintetico, ribattezzato con il nome di “cibo Frankestein”, è un pericolo di dimensioni ed importanza enormi che, presentato strumentalmente come opportunità per l’ambiente e per la salute, cela attraverso false informazioni una precisa e devastante strategia delle multinazionali di annullamento del cibo inteso come condivisione, legame con la storia, risultato della tradizione e della cultura – dice Roberto Rampazzo, delegato confederale Coldiretti Abruzzo – di fronte a questo terribile scenario, Coldiretti sta chiamando a raccolta tutta la società per una battaglia comune a vantaggio dell’economia, della storia e della salute dei cittadini del nostro Paese, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo proprio per la genuinità e la qualità della produzione agroalimentare”.

“Siamo infatti convinti – sottolinea il presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio – che il cibo sintetico, oltre a limitare le scelte dei consumatori e ad omologare irreversibilmente le loro scelte, favorisca gli interessi di pochi operatori monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo, spezzi lo straordinario legame che unisce cibo e natura, possa avere impatti socio-economici molto pericolosi in quanto figlio di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite. Ringraziamo pertanto la commissione consiliare agricoltura che ha approvato la mozione e tutti i gruppi consiliari che ci stanno appoggiando in questa importante battaglia sindacale”.

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