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Proseguono i test di IT-alert sul territorio: il nuovo sistema di allarme pubblico italiano

Domani si chiuderà la prima fase di sperimentazione. Fino ad ora oltre mezzo milione di questionari compilati. A breve sarà possibile avere una prima fotografia dei principali elementi emersi.

Domani è previsto il quinto test di IT-alert, il sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia: intorno alle ore 12 sui cellulari, accesi e con connessione telefonica, di coloro che si troveranno in Emilia-Romagna e nelle aree limitrofe delle altre regioni arriverà un messaggio di test. Chiunque lo riceverà non dovrà fare alcunché se non rispondere alle domande del questionario che sarà disponibile sul sito www.it-alert.gov.it per segnalare eventuali malfunzionamenti e aiutare a implementare il sistema.

Anche coloro che, trovandosi nell’area interessata dal test intorno alle ore 12, non dovessero ricevere alcuna notifica di IT-alert potranno compilare il questionario proprio per segnalare questa mancanza.

Il test in Emilia-Romagna chiude la prima fase di sperimentazioni del nuovo sistema che ha preso il via il 28 giugno scorso in Toscana e che è proseguita in Sardegna, Sicilia e Calabria.

Questa attività è stata organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile con le strutture regionali di protezione civile per coinvolgere, sui territori, direttamente la popolazione per far conoscere il nuovo sistema, per verificarne il funzionamento in relazione alle diverse tipologie di telefono e di sistemi operativi e per raccogliere indicazioni dagli utenti per implementare il servizio.

Grazie all’analisi, che è già in corso, dei dati raccolti – e trattati in forma anonima – dell’oltre mezzo milione di questionari compilati, nei giorni successivi al test in Emilia-Romagna sarà possibile avere una prima fotografia dei principali elementi emersi (come la mancata ricezione, alcuni malfunzionamenti, il fenomento dell’overshooting) di cui si dovrà tenere conto per la seconda fase di test, che partirà a settembre, e che coinvolgerà tutte le restanti Regioni e le due Province Autonome.

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