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Referendum: l’Italia ha scelto il No

L’Italia non cambierà. O almeno, non cambierà secondo la dinamica decisa dal Governo Renzi. Ieri, il popolo della bellezza delle arti, di Michelangelo Buonarroti, della pizza e degli spaghetti non si è lasciato sedurre dal vento di una novità. La riforma, quindi, non ha convinto.

Si sono concluse alle ore 23 di domenica 4 dicembre le operazioni di voto per il referendum costituzionale. Il dato definitivo sull’affluenza alle urne – registrata alle ore 23 – è stato del 68,48%.

I risultati definitivi del Referendum, comprendenti lo scrutinio di tutte le 61.551 sezioni d’Italia le 1.618 comunicazioni dall’estero, vedono il Sì al 40,89% e il No al 59,11%. I voti per il Sì sono stati 13.432.208, quelli per il No 19.419.507. Le schede bianche sono state 83.417 pari allo 0,25%, le schede nulle 306.952 pari allo 0,92%. Le schede contestate o non assegnate sono 1.761.

img_56791La giornata di ieri era incominciata con una bassa affluenza, la quale, invece, successivamente, è risultata essere in discesa. Alle ore 12 di domenica 4 dicembre, si sono recati alle urne per il referendum costituzionale recante ‘Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione’ il 20,14% degli aventi diritto. I seggi sono rimasti aperti e ‘svegli’ sino alle ore 23, per permettere a chiunque di esercitare il proprio potere democratico.

Questo lo specchio di una Penisola che ha scelto di non mutare la sua ossatura di fondo.

Le operazioni di voto si sono svolte dalle ore 7 alle ore 23, recante. Il corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale, è pari a 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 maschi e 24.249.670 femmine. A questi vanno aggiunti i 3.995.042 elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all’estero, di cui 2.077.455 maschi e 1.917.587 femmine.

unnamedTali dati si riferiscono al 15° giorno antecedente alle consultazioni. Lo scrutinio dei voti è iniziato nella stessa giornata di domenica, subito dopo la chiusura delle votazioni ed appena ultimate le operazioni preliminari allo scrutinio stesso. Contemporaneamente, si è svolto anche lo scrutinio delle schede votate per posta all’estero. I risultati degli scrutini saranno pubblicati sul sito internet del ministero dell’Interno www.interno.gov.it.

IN ABRUZZO – In Abruzzo ha votato il 68,73% degli aventi diritto.

PER LA PROVINCIA DELL’AQUILA – Questo l’esito definitivo del Referendum costituzionale per il Comune dell’Aquila, in base alle comunicazioni pervenuto dagli 81 seggi del territorio. Sì: 13.798 pari al 35,54%; No: 25.023 pari al 64,46%.

Hanno votato 39.080 elettori su 55.698 aventi diritto, pari al 70,16%.

Ad Avezzano, i giovani che si sono affacciati alle urne sono stati davvero pochi, secondo una primissima stima effettuata, di seggio in seggio. A votare, infatti, si sono presentare persone nate dall’anno 1970 in su. Un fiume in piena, però  l’affluenza in generale, partita bassa e culminata con un buon 70% quasi sfiorato in tutte le ‘case’ del voto d’Italia.

ORA TOCCA A RENZI – Renzi, a seguito del risultato appreso, ha riconosciuto la sconfitta sulla possibilità, per L’Italia, si essere dotata, di uno strumento rinnovato. Il popolo italiano «ha parlato in modo inequivocabile e chiaro», ha detto il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Il no ha vinto in modo straordinariamente netto. Congratulazioni».

Commozione nelle sue parole: «Avevamo un sogno, ci abbiamo provato, ma non ce l’abbiamo fatta. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, io ho perso, non voi. Volevo tagliare le poltrone, la poltrona che salta è la mia».

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