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Palumbo: “Proposta di non votare più in scuole”

A Bergamo quest’anno non si voterà nelle scuole, tutti i seggi sono stati spostati in luoghi alternativi e così sarà per sempre. "Presenterò - ha detto Stefano Palumbo - pertanto un’ordine del giorno in Consiglio comunale"

“Il prossimo week-end andremo a votare, come sempre nella nostra storia repubblicana, dentro le scuole, nonostante il Covid, nonostante tutto il lavoro fatto per sanificare, organizzare i banchi, definire le aule. Lo facciamo per un’abitudine atavica, per una pigrizia culturale che ci porta a non migliorarci mai, cullandoci su un passato remoto di comodità, sacrificando sempre l’educazione dei figli, che sembra non essere più una priorità”.

Così in una nota il capogruppo del PD in consiglio comunale, Stefano Palumbo.

“Non a caso siamo stati lo stato europeo che ha tenuto gli istituti scolastici chiusi più a lungo, come non si sono avuti dubbi, in Abruzzo come in altre Regioni, nel prorogare l’apertura delle scuole per permettere il voto. La proposta che intendo lanciare ricalca banalmente quanto già fatto dal sindaco Gori. A Bergamo infatti quest’anno non si voterà nelle scuole, tutti i seggi sono stati spostati in luoghi alternativi e così sarà per sempre. Presenterò pertanto un’ordine del giorno in Consiglio comunale che spero, con il supporto di maggioranza e opposizione porti alla definizione di luoghi alternativi alle scuole da individuare come seggi, con un risparmio di procedure, tempi e spese per l’amministrazione pubblica”, aggiunge.

“Il Comune dell’Aquila, proprietario di un patrimonio immobiliare enorme, non dovrebbe incontrare difficoltà nell’individuazione di spazi, comodi e centrali rispetto ai luoghi di riferimento, in modo da non dover ricorrere più alle scuole in futuro. È anacronistico oggi pensare ancora ai plessi scolastici, come unici immobili destinati ad essere usati per il voto, è folle non cercare soluzioni alternative”, prosegue.

“Indipendentemente dal risultato referendario e politico di questo fine settimana, indipendentemente da quanti e quali rappresentanti andremo in futuro a votare, voglio sperare che nella nostra città lo si faccia senza dover ricorrere più alle scuole. Abbiamo tutto il tempo per realizzare una cosa facile e utile”, conclude.

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