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A L’Aquila l’evento internazionale sui malati inguaribili

Confrontarsi con le visioni dei diversi paesi europei per sviluppare una coscienza etica e medica comune e per contribuire a diffondere un tema di grande impatto sulla popolazione. È il senso dell’incontro, che si terrà mercoledì prossimo, 18 gennaio,  all’Hospice ‘Casa Margherita’, all’ex ONPI di L’Aquila, alle ore 16.30, aperto alla cittadinanza e a tutto il personale sanitario  interessato, nel solco di analoghe iniziative avviate nei mesi scorsi nell’ambito del “diritto a non soffrire” previsto dalla legge 38/2010.

Nell’incontro del 18 gennaio,  organizzato dal prof. Franco Marinangeli,  responsabile del servizio cure palliative e terapia del dolore della Asl 1, dal tiolo: ‘Terapia del Dolore e Cure Palliative – modelli a confronto’, l’obiettivo sarà quello di comparare due realtà, quella italiana e quella ceca, rispetto alla presa in carico e gestione del malato inguaribile e della sua famiglia di fronte all’evento traumatico di prognosi infausta. La visione della problematica del fine vita è molto diversa tra i Paesi europei, con discrepanze importanti specialmente tra il nord e sud: si pensi semplicemente alle diverse posizioni sul problema dell’eutanasia.

L’associazione V.A.Do. (Volontariato per l’Assistenza Domiciliare), già attiva da 3 anni all’interno dell’Hospice Casa Margherita di L’Aquila, ha voluto dato il proprio supporto al meeting di mercoledì prossimo, al fine di favorire un dialogo costruttivo su argomenti di forte presa sulla comunità e per sviluppare una coscienza civica partecipativa. Ciò grazie alla presenza, in qualità di visiting professors, di due psicologhe provenienti da Praga (Motol University Hospital e Medical School of Charles University), la dott.ssa Jaroslava Raudenska e la dott.ssa Alena Javurkova, nell’ambito dei progetti di scambio internazionale universitari. Le  due psicologhe ceche, insieme alle colleghe della Asl 1 della Rete di terapia del dolore e cure palliative e all’équipe sanitaria dell’azienda, discuteranno delle diverse metodologie adottate per affrontare il delicato argomento del fine vita.

 

 

Fonte ufficiostampa@asl1abruzzo.it

Foto di www.ordinemedct.it

 

 

 

 

 

 

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