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A Cappadocia riaprono le Grotte di Beatrice Cenci

Aperte tutti i giorni di agosto

Riaprono i battenti le Grotte di Beatrice Cenci a Cappadocia, aperte al pubblico tutti i giorni nel mese di agosto e per tutte le domeniche di settembre.

Le Grotte di Beatrice Cenci, in località Petrella Liri, devono il nome alla nobile romana, fatta giustiziare l’11 settembre 1599, per parricidio e poi assurta al ruolo di eroina popolare. La leggenda, come si apprende dal siti dell’ente, vuole che la giovane sia stata uccisa a Petrella Liri (più probabilmente fu invece imprigionata nel palazzo di famiglia che si trovava in località Petrella Salto).

All’interno della grotta, ci si trova immersi in una cavità ricca di stalattiti e stalagmiti. Uno scenario fiabesco. Si aprono grandi saloni dove sin dal Neolitico vivevano i primi uomini e di cui ancora oggi si conservano le testimonianze.

Lo scenario esterno è tipico dei Monti Simbruini, ricchi di lussureggiante vegetazione.

Nelle grotte è presente un sito archeologico di 300 mt. quadrati dove sono stati rinvenuti reperti dell’età del bronzo.

Unitamente alle Grotte, la visita include anche il vicino Ovido di Verrecchie, un impressionante inghiottitoio la cui voragine di 300 metri raccoglie le acque del torrente che, dopo alcuni chilometri di percorso sotterraneo, riaffiorano a Sfratati, vicino Tagliacozzo. Un percorso attrezzato permette di raggiungere il bordo del precipizio e ammirarne l’abisso sottostante.

La discesa nelle Grotte avviene accompagnati da una guida che illustra tutto ciò che concerne questo complesso: dalle notizie di natura archeologica a quelle storiche e naturalistiche.

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