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Allarme carceri: deficit in Abruzzo di oltre 300 poliziotti

Consegnata una relazione dettagliata sullo stato delle carceri abruzzesi al presidente Marco Marsilio. Continua lo stato di agitazione. I sindacati: "Abbiamo chiesto al presidente di potenziare il servizio sanitario, con presidi di esperti psichiatrici e psicologi".

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Il 23 marzo scorso, presso la sala riunione dell’Istituto penitenziario di Teramo, ha avuto luogo una riunione tra i sindacati della polizia penitenziaria e il Presidente della Regione Abruzzo, Marsilio.

Le sigle sindacali hanno consegnato al Presidente una nota dettagliata sulla situazione dei penitenziari della regione Abruzzo, in particolare sono state evidenziate tutte le criticità che affliggono il settore e “che rendono il lavoro della Polizia Penitenziaria oltremodo complicato e soprattutto con carichi di lavoro insostenibili”, si legge nella nota.

“Abbiamo ribadito – illustrano i sindacati SAPPE, OSAPP, UIL PA/PP, USPP FNS, CISL e FP CGIL – la necessità di intervenire presso il Ministero della giustizia al fine di elaborare un piano straordinario e risolutivo sull’annosa questione della carenza di personale di Polizia Penitenziaria, che allo stato vede un deficit di oltre 300 poliziotti nel solo Abruzzo”.

È stato ampiamente esposta la questione del sovraffollamento della popolazione detenuta che in alcuni istituti, per esempio proprio a Teramo, supera il 150% della capienza regolamentare, una situazione che si registra con una media leggermente inferiore anche negli altri istituti della Regione.

I coordinatori Ninu, Di Felice, Di Giovanni, Petrongolo, Tedeschi e Ciampa hanno sottolineato alla stampa che “Questa situazione è resa più complicata dalla presenza di un elevato numero di reclusi con notevoli problemi di natura psichiatrica, a tal proposito abbiamo chiesto al Presidente di voler intervenire attraverso il servizio sanitario, potenziando i presidi di esperti psichiatrici e psicologi, potenziando la medicina diagnostica e sempre nell’ottica di ottimizzare le risorse economiche e umane, è stato chiesto un intervento diretto con i vertici della ASL Regionale teso a rendere finalmente operativo il “repartino ospedaliero” presso il nosocomio di Pescara affinchè possa diventare polo regionale per i reclusi che necessitano di cure ospedaliere”.

“Abbiamo riaffermato – in conclusione – che queste Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del personale di Polizia Penitenziaria Abruzzese, permarranno in stato di agitazione fino a che non otterremo risultati tangibili volti a migliorare le condizioni di lavoro di tutti gli operatori del mondo penitenziario ed a ridare dignità ai Poliziotti Penitenziari Abruzzesi”.

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