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Medici in fuga da scuole specializzazione

Al primo posto c'è la medicina d’urgenza

Sono quasi 6.000 i medici in fuga in Italia dalle scuole di specializzazione, in particolare da quelle “prettamente ospedaliere e pubbliche”, che sono state protagoniste nella lotta alla pandemia.

In Italia sono stati banditi 30.452 contratti, e 3.907 non sono stati assegnati, il 13% e ancora più preoccupante che 1.601 sono i contratti abbandonati, il 5%.

Una emergenza che riguarda anche l’Abruzzo, dove contratti banditi sono 750, 151 i non assegnati, il 20%, e 51 quelli abbandonati, pari al 7%.

A lanciare l’allarme è l’Anaao-Assomed, l’associazione dei medici dirigenti, di cui in Abruzzo è segretario regionale Alessandro Grimaldi, nuovo capo dipartimento di Medicina della Asl provinciale dell’Aquila, e primario di malattie infettive.

Il dato fa riferimento agli ultimi due concorsi di specializzazione del 2021 e 2022. Per “contratti non assegnati” si intende un contratto che in sede concorsuale non è stato assegnato a nessun medico perché nessuno l’ha scelto. Per “contratti abbandonati” si intende un contratto che è stato assegnato ma il medico assegnatario ha riprovato il concorso l’anno successivo e ha cambiato specializzazione tramite una nuova assegnazione.

Analizzando l’entità dei contratti non assegnati, ad eccezione della Regione Sicilia (3%), tutte le regioni italiane hanno una pressoché identità percentuale di contratti non assegnati, con una forchetta tra il 7% e il 22% e con il Friuli Venezia Giulia in cui vi è quasi un contratto su tre (29%) non assegnato.
I dati dell’entità dei contratti non assegnati e/o abbandonati suddivisa per specializzazione sono significativi oltre che allarmanti.

È interessante constatare che tutte le branche che sono state le più sollecitate durante la pandemia da SARS-CoV-2 presentano la maggiore entità di contratti non assegnati e abbandonati.

Prima fra tutte la medicina d’urgenza, che vede il 61% dei contratti statali di specializzazione non assegnati o abbandonati, ma anche microbiologia e virologia (78,3%) e patologia e biochimica clinica (70%). Sul fronte opposto ci solo dermatologia e venereologia (solo lo 0,4% dei contratti non assegnati o abbandonati), oftalmologia (1,4%), chirurgia plastica (2,2%), malattie dell’apparato digerente (2,7%) e pediatria (2,7%). che sottolinea come l’emorragia di specializzandi riguardi soprattutto Lombardia (901 contratti non assegnati o abbandonati), Veneto (642), Toscana (573) e Lazio (559).

“La medicina – dichiara il segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio – sta diventando un affare selettivo, in cui le specialità più colpite e sotto pressione durante la pandemia da Covid-19, le specialità gravate da maggiori oneri e minori onori sono in caduta libera, non hanno più appeal. Non è un problema di medici, ma di medici specialisti ed è un problema che avrà ripercussioni inevitabili sul futuro di un sistema di cure sempre più in crisi”.

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