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Meteo: Arriva o meno l’inverno crudo?

Il punto del meteorologo aquilano Stefano Bernardi

COMUNICATO STAMPA

Come sempre le dirette meteo del venerdì sera messe a punto dal meteorologo aquilano Stefano Bernardi oltre a prospettarci il tempo che farà rappresentano delle vere e proprie lezioni di meteorologia.
Quella di ieri sera ha voluto dipanare una matassa che, complici le notizie di questi giorni votate ad una fantomatica imminente glaciazione e dopo che per mesi si è parlato di caldo infernale, ha un po’ ingarbugliato i pensieri di tutti soprattutto dei profani.
Ma vediamo di cosa ha parlato ieri sera Bernardi.
L’autunno come si sa è caratterizzato da una circolazione su macroscala avente carattere per lo più zonale con direttiva cioè da ovest verso est. Questo stato di cose che ha dominato il meteo di ottobre e sinora quello di novembre sta cedendo il passo a una strutturazione meteorologica aventi caratteristiche più invernali che autunnali. Svariate sono le ipotesi future.
Partiamo da martedì  21 e mercoledì 22 novembre allorquando è previsto esserci un peggioramento delle condizioni del tempo ma che questa volta strizzerà l’occhio all’inverno. Questo avverrà per via di una circolazione su macroscala avente caratteristiche invertita e quindi antizonale ovverosia da Est verso Ovest. Questo non vuol dire che nevicherà necessariamente subito a bassa quota. Tuttavia potrebbe rappresentare un preludio, qualora dovessero maturare alcune condizioni, ad una più marcata e poderosa discesa di aria fredda sull’Italia e con tutto ciò che ne conseguirà in termini di effetti.
La depressione che si scaverà proprio in occasione del peggioramento previsto per martedì prossimo potrebbe, infatti, offrire l’occasione, qualora l’alta pressione sull’atlantico si spingesse verso nord e nel caso la depressione ad est del Canada si avvitasse su se stessa fermandosi sul posto, per una poderosa discesa di aria fredda.
 La bassa pressione sul Mediterraneo in questo caso diverrebbe una vera e propria calamita in grado di attirare correnti di estrazione continentale notoriamente poste alla base delle nevicate a bassa quota sull’Italia soprattutto se si va a considerare quella del versante adriatico.
Il tutto, inoltre, potrebbe essere favorito da un vortice polare in troposfera  in forte crisi quest’anno  e attualmente strutturato in maniera bilobata.
Occhio quindi al periodo che va dal 24 Novembre in poi anche se di questo se ne riparlerà nella prossima diretta.
Per quanto attiene il caldo “infernale” dei giorni scorsi Bernardi ha così detto: “Il cambiamento climatico c’è ma non è che ogni volta che succede qualcosa la colpa è da attribuire al cambiamento climatico. Il fatto che ci siano state temperature oltre la media è dipeso dalla strutturazione delle correnti che per un tempo relativamente lungo si sono disposte sull’Italia seguendo una componente da sud ovest (libeccio) con venti già di per se temperati ma che con la discesa dai crinali, per compressione adiabatica, si sono surriscaldati producendo le temperature più alte che ci hanno finora fatto compagnia”.
A proposito di cambiamento climatico da Bernardi è stata annunciata la sua compartecipazione ad un interessante progetto strutturato e voluto dall’Associazione “I guardiani della natura” in compartecipazione con l’istituto comprensivo di Castelvecchio Subequo.
Sarà lui a fare da collante tra meteorologia e cambiamenti climatici agli studenti delle medie e delle quarte e quinte della scuola primaria.
Il primo appuntamento è previsto esserci il prossimo 13 dicembre.

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