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Servizio solo diurno per PPI nel chietino

Si tratta di Guardiagrele, Casoli e Gissi. Il sindaco Di Prinzio interviene

Dopo l’ultima riunione del Crea che si è svolta il 3 agosto scorso è stata proposta la chiusura dei Punti di Primo Intervento di Guardiagrele, Casoli e Gissi dalle ore 20 alle ore 8, con una prestazione di servizi ai cittadini per le sole 12 ore diurne. Il primo cittadino di Guardiagrele Donatello Di Prinzio ha immediatamente inviato una missiva indirizzata al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, all’assessore alla sanità Nicoletta Veri, al direttore del dipartimento sanità Claudio D’Amario, al direttore dell’Agenzia Regionale Sanità Pierluigi Cosenza, al direttore generale della Asl 02 Thomas Schael, al direttore del Pronto Soccorso Asl 02 Emanuele Tafuri e per conoscenza al prefetto di Chieti Mario Della Cioppa.

“Come sindaco della città di Guardiagrele, sede del presidio sanitario”, ha dichiarato nella lettera Di Prinzio, “sono fortemente amareggiato da tale proposta e decisione finale, in quanto oltre la mia città, un intero territorio pedemontano si vede penalizzato dal servizio sanitario di emergenza notturno. Tale decisione è stata presa senza essere prima condivisa con i sindaci dei territori interessati che sono i primi responsabili della salute e sicurezza sul territorio, arrecando un danno ai cittadini che si vedono negare, nelle ore notturne, un servizio fino ad ora valido ed eccellente che ha salvato numerose vite umane”.
E continua: “Inoltre, con la chiusura notturna si va ad aumentare il carico di lavoro al Pronto Soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, che già ora è in evidente affanno, in quanto ogni qual volta occorre usufruire del PS le file di attesa posso durare anche 12-18 ore e questo è fuori da ogni logica di buon senso. Torno quindi a ribadire che il PPI di Guardiagrele deve essere aperto H24, sia per dare il servizio al territorio, ma anche per deviare i codici bianchi e verdi che afferiscono a Chieti e che creano ingorgo e disservizio”.
Dunque, l’intenzione di Di Prinzio nella lettera è chiara. “Chiedo”, conclude il sindaco, “di non applicare la decisione del Crea, in quanto questa significherebbe una interruzione di pubblico servizio e se questo avverrà sarò il primo a denunciarne eventuali disservizi”.

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