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4a Uscita per i corsisti di “Operatore turistico”

Escursione esperienziale prevista nel modulo del piano di studi del corso di Sante Marie

“…ci ha dato il cielo. E le chiare stelle. Fratello sole e sorella luna. La madre terra, con frutti, prati e fiori. Il fuoco e il vento, l’aria e l’acqua pura, fonte di vita per le sue creature. Dono di lui, del suo immenso Amore…”.

(Frate Francesco d’Assisi).

Così l’ineguagliabile ‘Fratello sole e Sorella luna’, sembra essere suonata in sottofondo ad accompagnare la quarta uscita esperienziale di gruppo, ormai famiglia, prevista nel modulo del piano di studi del Corso di formazione per “OPERATORE TURISTICO” di Sante Marie. Un viaggio guidato dal fraterno desiderio di condivisione, riscoperta, scoperta entusiasta ed estasiata di quanta bellezza regalataci dal nostro Dio per riconoscerci, con infinita pazienza, figli degni di tanto sconfinato Amore! Alziamo, a tratti, gli occhi al cielo per ringraziarLo di tanta bontà e, quando ridiscendiamo con lo sguardo a carezzare i declivi delle vette e le morbide colline, ci fermiamo a guardarci l’un l’altro, ebbri e persi in si tanta perfetta armonia. Un compito ci tiene uniti sotto la mano attenta e sicura del Creatore: riscoprire e rivalutare il paesaggio che ci circonda per poterlo proporre in conoscenza agli altri, unitamente alle creazioni dell’uomo che ha saputo, con sapiente maestria, incastonare nella natura la sua arte e le sue superbe perle architettoniche. Ed eccoci alla nostra prima tappa: Pereto, paese posto al confine tra l’Abruzzo e il Lazio, compreso tra I borghi autentici d’Italia, 639 anime, 800 m. s.l.m., riconosciuto dagli Equi e dai Marsi punto strategico e dove i reperti testimoniano la presenza di insediamenti umani già dalla preistoria. A fare da re il maestoso Castello, donato dalla Contessa di Carsoli all’Abbazia di Montecassino. E poi, addentrandoci, attraverso vicoli stretti e piccole piazzette, ci appare il borgo medievale, ricco di case in pietra, ben curate e restaurate a regola d’arte, e in silenzioso raccoglimento, ispirato dal luogo, respiriamo a pieni polmoni l’aria salubre mischiata a pace e serenità d’animo. La guida, il Prof. Carlo Iannola, ci riporta alla realtà e, a passo leggero, ci affrettiamo a raggiungere il Santuario della “Madonna dei Bisognosi”, detto anche Santuario della ‘Madonna del Monte’ dove, ad accoglierci nel Suo smisurato splendore, è la statua della Vergine Maria trasportata da Siviglia e fino a Francavilla al Mare, per sottrarla alla distruzione. Fu nella città costiera abruzzese che la sacra effigie fu caricata su una mula e diretta verso le aree interne dell’Abruzzo laddove, stremato, l’animale morì sul monte ‘Serra Secca’, i profughi e i futuri pellegrini fecero erigere la dimora della Madonna, che divenne, a breve, luogo di culto per i fedeli di tutta la “Piana del Cavaliere”. Nella cappella sono presenti le opere di due madonne col bambino, in mezzo a quattro angeli. Gli affreschi, realizzati da quattro artisti, raffigurano scene del giudizio universale. Ci viene sapientemente narrata e rappresentata, in maniera acculturata e curiosa, la storia di questi luoghi e non ci esoneriamo dal fare domande, come bimbi alla loro prima scoperta. Il momento e l’atmosfera mistica, ci portano a volgere un doveroso e sentito pensiero, per alcuni silenziosa preghiera, ai veri bisognosi del nostro tempo: gli innocenti che si trovano sotto le bombe a causa di una insensata, ingiusta e sanguinosa guerra. La Mamma Celeste ponga le Sue mani a riparo da tanta crudeltà umana. Ad addolcire i tristi pensieri segue la visita a “Il dolce miele di Paola”, azienda apistica di Paola Sciò, che ci racconta come le sue instancabili api, tra le bellezze di un territorio incontaminato, ricco di fiori campestri e di faggi, producono nei favi il miele millefiori e monoflora e dove mani e menti sapienti, aggiungono le produzioni di propoli, sciroppo, burro cacao per labbra e caramelle…e proprio queste ultime, stuzzicano l’appetito: ci accorgiamo che, distratti da tanta bellezza, è arrivata l’ora di pranzo. La corsista Roberta Falcioni, che ha magistralmente organizzato il tutto, ci invita per un’agape fraterna a casa sua, dove lei e il suo caro compagno Daniel, hanno preparato per noi ogni sorta di benem di Dio! Ci lasciamo trasportare in racconti e risate pur sapendo che, presto, dovremo riprendere il nostro cammino. E, dopo pranzo, eccoci ancora a Pereto, per la visita alla galleria ‘Monitor’, con l’esposizione dell’artista abruzzese Matteo Fato, dal titolo: ”LA VERITA’ E’ TUTTO CIO’ CHE ABBIAMO DIMENTICATO”. E non è forse così? Intrappolati nel vivere quotidiano, tra affannate corse e ricerche frenetiche dell’apparire, più che esistere, abbiamo dimenticato di essere noi stessi tra i mutamenti di una società consumistica, edonistica e sempre più egoista. Incantati davanti alle opere, riflettiamo sul nostro oggi e decidiamo,vdi comune e tacito accordo, che è arrivato il momento di portare avanti un progetto da veri operatori turistici: porre l’attenzione di tutti su quanta e tanta bellezza ci appartiene, nel nostro territorio e nei nostri piccoli centri, tesori da ammirare, “rispolverare” e valorizzare. E allora dai su, andiamo a riscoprire gli “intonaci” di Tufo! Eccoci in paese, nel pomeriggio, a farci l’onore dell’accoglienza Lorena e un primo murale “Tufo, il paese delle arti”. Lorena, con genuino entusiasmo, ci illustra la storia del progetto “Intonaci”, nato nel 2016, per impegno della ‘Pro Loco’, iniziativa che, ancora oggi, rende allegra e viva la realtà di questo borgo con l’intento di riscoprire e rendere visibile a tutti, mediante l’utilizzo di immagini a colori, la storia e il vivere del passato della nobile comunità di questo paese che non ha nulla da invidiare a quelli limitrofi! Tornando verso “casa” come non fare una visita allo splendido “Palazzo Ducale” di Tagliacozzo? Qui ci attende la guida Giacomo, a noi già noto per bravura e desiderio di condivisione del sapere. Il Palazzo, dimora storica, già esistente nella prima metà del XIV^ secolo, conserva ben pochi affreschi, mobili e arredi originali. Perfino la pavimentazione in alcuni spazi non vi è più ma tra stemmi e stanze proviamo ad immaginarlo nella sua veste originaria, sfarzosa, imponente e di prestigio. Passiamo sotto la porta dei Marsi e qui risentiamo il bollire nelle nostre vene delle nostre origini! Foto di rito in piazza del Popolo, davanti all’ opera ‘Metamorfosi di una città’, dello scultore Gabriele Altobelli, “Matericalart”, installato, permanentemente, nella splendida cornice di questa città rinascimentale. L’intento dell’opera è di stimolare a coniugare, in maniera equilibrata, le diverse forme di arte con l’attenzione e il rispetto di conservare la bellezza del paesaggio che la circonda. Ecco, torna di nuovo il concetto di mutamento…conoscere il passato, per vivere il presente, proiettandoci al futuro. Metamorfosi, di tutta una vita e del territorio. E la cena? Pizza, e non solo, ma non siamo abbastanza stanchi? No, il buon Dio da’ forza a chi ama condividere il proprio tempo e fare tesoro di quello degli altri. Si conclude così, con cena presso la pizzeria “la locomotiva”, di Tagliacozzo, la nostra quarta tappa, alla ricerca dei meravigliosi tesori “nascosti” del nostro territorio, dandoci appuntamento all’11 novembre p.v., per il quinto modulo esperienziale, a Magliano dei Marsi, già magistralmente organizzato dalla Corsista Lucia di Berardino incaricata, altresi, di redigere il calendario 2024 della “nostra avventura” e il catalogo riguardante le “nostre” scoperte,  per portarle a conoscenza delle comunità e delle Istituzioni. Un plauso importante, dovuto e sentito a Roberta per l’entusiasmo e l’impegno profuso nell’organizzare questa splendida giornata. 

 

Comunicato stampa

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