“Non si sa se ridere o piangere. Da tre anni proponiamo una soluzione concreta per eliminare il precariato nella Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila. E da tre anni veniamo derisi, ostacolati, osteggiati o ignorati dalle cosiddette grandi sigle sindacali, compresa la Cgil”.

Lo afferma in un comunicato Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Fesica-Confsal di L’Aquila e Teramo.

“Parliamo di sindacati – continua Vivarelli – che, durante la campagna elettorale per le elezioni regionali a cui partecipano anche alcuni sindacalisti, inviano ‘ambasciatori’ ai nostri rappresentanti sindacali per proporgli, ad un passo dal concorso pubblico per assistenti amministrativi che rischia di far perdere il lavoro a tanti, di salvare lui ed i suoi colleghi precari di cooperativa con il ‘modello’ di Abruzzo Engineering. Cioè una delle soluzioni proposte da questa segreteria, in tempi non sospetti, mai prese in considerazione da nessuno. La Cgil, addirittura, per bocca di un suo importante esponente, al sottoscritto definì ‘porcata’ la proposta di internalizzazione dei servizi attraverso una società in house della Regione Abruzzo. Peccato che i suoi compagni di sindacato in Puglia lo avessero già sconfessato”.

“Siamo di fronte – prosegue il sindacalista aquilano – ad un ennesimo, intollerabile atteggiamento di chi non ha mai voluto affrontare seriamente il tema dei precari della Asl, che ha sempre considerato, e ne abbiamo avuto testimonianza diretta di recente, i ‘sacrificabili’, cioè quelli che non si possono salvare se non superano concorsi pubblici dopo anni di sacrifici nei servizi esternalizzati. Lo abbiamo visto con gli operatori socio-sanitari, tra i quali sono stati mandati a casa lavoratori di una certa età anche con oltre venti anni di esperienza, lo stiamo per vedere con i supporti amministrativi che dovranno affrontare un concorso pubblico con migliaia e migliaia di partecipanti. Penso a chi a cinquanta o sessant’anni si ritrova ad essere considerato ‘sacrificabile’. E mi rendo conto di quanto sia vergognosa la proposta della Cgil arrivata ad un nostro rappresentante, che tra l’altro è anche precario di cooperativa”.

“Non possiamo dimenticare, inoltre – aggiunge l’esponente Fesica-Confsal – il caso, assurdo ed ingiusto, delle differenze salariali tra gli operatori ex Orienta passati nel settore servizi al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Biblos, Vigilantes e Az Solutions anche senza il supporto della clausola sociale e che continuano a prendere lo stipendio identico a quello di uno strutturato Asl e che beneficeranno anche dell’adeguamento contrattuale, mentre resta invariato quello dei loro colleghi di cooperativa sociale. Una situazione, questa, di cui era perfettamente a conoscenza il sindacato che si è occupato di salvare gli ex Orienta dalla disoccupazione, cosa di cui sono contento, ma che deve essere risolta al più presto perché non è possibile tollerare certe disparità di trattamento tra persone che fanno lo stesso lavoro”.

“Ai lavoratori dico solo una cosa – conclude Vivarelli –: ignorate chi vi avvicina solo ed esclusivamente perché c’è una campagna elettorale. Questa sigla sindacale ha combattuto in solitudine per colpa di chi si è costantemente opposto, oppure ha semplicemente fatto finta che non esistessero, a delle soluzioni assolutamente legali e praticabili. La battaglia non si ferma, questo per noi è chiaro, ma è necessario saper riconoscere chi è dalla nostra parte e chi non lo è mai stato, al di là degli slogan che si sentono quando c’è da ottenere una poltrona da consigliere regionale”.