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Spiagge Abruzzo, nasce protocollo di sostenibilità ambientale

Avverte l'assessore regionale Campitelli: "L’obiettivo del protocollo è quello di promuovere, sia tra gli operatori balneari che nei confronti dell’utenza, una cultura di maggiore responsabilità sulle tematiche ambientali".

Il protocollo di sostenibilità per le spiagge abruzzesi 2023, realizzato dall’ufficio Demanio marittimo della Regione in collaborazione con l’Agenzia di protezione civile regionale e Legambiente Abruzzo, nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia Firespill, è stato presentato, questa mattina, a Pescara, nell’eco-spiaggia Playa Paleo, dall’assessore con delega al Demanio marittimo, Nicola Campitelli, alla presenza del sindaco di Pescara, Carlo Masci, e del presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco. Ad affiancare l’assessore c’era anche la funzionaria regionale, Laura Antosa.

Innanzitutto, ringrazio la struttura per l’ottimo lavoro. L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Campitelli – è quello di promuovere sia tra gli operatori balneari che nei confronti dell’utenza una cultura di maggiore responsabilità sulle tematiche ambientali. Questo protocollo, tra i primi in Italia, – ha aggiunto l’assessore – fornisce raccomandazioni per gli operatori del settore che offrono servizi ai turisti e, in particolare, offre indicazioni agli operatori balneari ed agli utenti in merito alla gestione ed alla fornitura di servizi improntati ai concetti della sostenibilità ambientale come la sicurezza in spiaggia, l’informazione, la comunicazione, la pulizia e la rimozione dei rifiuti”.

La diffusione del protocollo di sostenibilità per le spiagge del litorale abruzzese, richiamato all’ordinanza balneare 2023, rientra nelle attività del progetto di cooperazione territoriale europea FIRESPILL, cofinanziato dal programma Interreg Italia-Croazia, che punta a migliorare la capacità di organizzazione dei servizi di emergenza e ad aumentare l’efficacia trasfrontaliera nella gestione sia dei disastri naturali che degli incidenti ambientali provocati dall’uomo riducendo l’esposizione delle popolazioni all’impatto dei pericoli oltre che a migliorare le misure e gli strumenti di prevenzione e di gestione delle emergenze nel bacino adriatico croato e italiano.

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